di:Yassine Belkassem
11 settembre 2013
Dodici anni fa l’America subiva il peggior attacco della sua storia dall’organizzazione terroristica Al Qaeda. E oggi il ricordo di quell’11 settembre 2001 é ancora vivo e alimentato dai timori su Al Qaeda, riaccesi oltre alla questione siriana, alle minacce di terrorismo in Africa e il mediterraneo, e lo spostamento di una parte dell’Al Qaeda da Afganistan in Algeria.
È settembre 2013, un nuovo gruppo terroristico algerino polisariano minaccia Marocco, altri paesi vicini all’Algeria e numerosi paesi europei, principalmente la Francia.
Il gruppo terroristico “Al Morabitoune” costituito recentemente, capitanato dall’algerino Mokhtar Belmokhtar, è nato da un fusione del gruppo algerino “Katiba Al Mulathimin”, guidato da lo stesso Mokhtar Belmokhtar, e il MUJAO (Movimento per l’Unicità e il Jihad in Africa dell’Ovest), gruppo composto da elementi del Polisario e dei mercenari saheliani, ha minacciato, sin dalla sua creazione tutta l’Africa del Nord, dal Marocco all’Egitto, costituendo di fatto un pericolo imminente per la sicurezza del Maghreb e del Sahel.
Da ricordare che Mokhtar Belmokhtar, famigerato trafficante ha l’obbiettivo di impostare una nuova generazione di terroristi adatti a nuocere l’instabilità dei paesi con frontiere nei prossimi anni, a prendere in ostaggio loro popoli e i loro progetti di sviluppo.
È per questo che tutti i gruppi terroristici che pullulano nella regione sahelo sahariana e in Algeria hanno deciso di rafforzarsi e di riorganizzarsi per servire d’oscure agende di destabilizzazione generale della regione per mantenere le dittature militare ancora al potere in certi paesi del Maghreb; bloccare ogni evoluzione socioeconomica e democratica in Marocco; bloccare ogni trasformazione democratica nei paesi della primavera araba in Tunisia, en Liba e in Egitto e che rischiano di servire di modello che disturba le dittature ancora esistente in luogo.
Questi gruppi terroristici sono stati in grado di rafforzarsi e riorganizzarsi grazie alla loro mobilità nei territori fissi e agli aiuti ricevuti dai manipolatori oscuri nella regione.
Essi sono stati in grado anche dopo la gentilezza e la protezione del loro patrono, sopravvivere alle recenti battaglie condotte contro di loro da parte della Francia in nord del Mali e far crescere la loro economia del terrorismo e le loro risorse finanziarie ottenute dalla schiavitù, del traffico di ogni genere, migrazioni, droga, armi, rapimenti di cittadini occidentali e riscatti per la loro liberazione.
Inoltre, questi gruppi terroristici hanno ricevuto dalla loro madrina, servizi e supporto logistico per espandersi in nuove basi nel deserto del Sahel e Sahara, a lanciare nuovi attacchi contro i confinanti di Algeria nel Nord Africa e contro gli interessi francesi nella regione.
Inoltre, di fronte a queste minacce, i Servizi di Sicurezza del Regno del Marocco hanno deciso di collocare le strutture turistiche, ambasciate, scuole straniere, chiese, sinagoghe, templi e centri culturali stranieri, sotto alta sorveglianza di sicurezza . Una misura di sicurezza richiesta motivata dalle informazioni d’incitazione fatte da presidi algerini e inviate ai jihadisti indottrinati in Marocco di perpetrare attacchi contro ambasciate straniere nel Regno del Marocco e contro le sue strutture turistiche.
Così, in questo quadro che questa vigilanza, la polizia marocchina ha recentemente smantellato una cellula collegata al terrorismo jihadista algerino.
Inoltre, va notato che il Ministero italiano degli Esteri sconsiglia e raccomanda di non viaggiare in certi zone algerine compressi i campi del polisario a Tindouf, invece il Ministero britannico degli Affari Esteri ha invitato le società britanniche attivando su luoghi economici di grave rischio della sicurezza, come l’Algeria, a frequentare corsi di formazione e di misure e pratiche di prevenzione antiterrorismo. Un messaggio conferma che il governo britannico ha perso la fiducia in paesi come l’Algeria, per la loro gestione del rischio terrorismo. Un messaggio che è anche un invito forte nei confronti della comunità internazionale circa la posizione intransigente del Marocco nella lotta contro il terrorismo e la sua efficacia in questo settore.
Infine, ora, è più urgente che la comunità internazionale si mobilizzi per mettere il Polisario sulla lista dei gruppi terroristici in Algeria accanto Al Qaeda, AQMI, MUJAO, Firmatari con Sangue, Al Morabitoune, Al Mulathimine…, e richiamare questo paese ad assumere i propri obblighi internazionali per mettere fine al sostegno finanziario, diplomatico e logistico ad una organizzazione che semina la morte e il caos nella regione e, al di là, anche la desolazione nei campi della vergogna di Tindouf, dove sono stati sequestrati in condizioni disumane migliaia di saharawi che sono desiderosi di tornare nel loro paese, il Regno del Marocco.
Ci vorrà aspettare un grande attentato terroristico affinché la comunità internazionale reagisca contro il Polisario e suoi sostenitori, soprattutto Algeria, Sud Africa e Siria?
Yassine Belkassem