Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, è stata ospite di un’iniziativa promossa da FrontieraTv e Acli — Presidenza Nazionale Area Immigrazione
In Italia nel 2009 le domande dei richiedenti asilo politico sono diminuite del 130%, passando dalle oltre 30mila dell’anno precedente a 17mila. Un calo non casuale, ma che va rintracciato nella politica di respingimento nei confronti dei migranti messa in atto dal Governo Italiano. Questa una delle riflessioni emerse nel corso della presentazione del libro ‘Tutti indietro’ diLaura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. La Boldrini è stata ospite a Foggia di un evento culturale promosso da FrontieraTv, la web television dedicata ai temi dell’immigrazione e dell’intercultra, e Acli Presidenza Nazionale Area Immigrazione, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato celebrata lo scorso 20 giugno.
Laura Boldrini (Portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati UNHCR) Il fatto che ci sia stata una drastica diminuzione delle domande d’asilo significa solo che persone che avrebbero diritto di poter chiedere protezione non lo possono più fare in Italia. E questo certamente non fa onore al Paese. Significa anche che la politica dei respingimenti non è servita a fare contrasto all’immigrazione cosiddetta clandestina, ma è servita a mettere a dura prova la fruibilità del diritto d’asilo in Italia. Quindi per noi questa non è sicuramente una buona notizia.
La Boldrini, quindi, ha deciso di mettere “nero su bianco” le sue preoccupazioni, i timori verso una politica di respingimento che contrasta con i diritti dell’uomo, con la Convezione di Ginevra del ‘51. Senza tener conto che il sistema d’asilo in Italia è ancora piuttosto debole pur facendo leva su tre pilastri.
Laura Boldrini: L’accesso al territorio, e oggi questo è reso molto difficile dalla politica del respingimento; la procedura d’Asilo, che in Italia viene svolta con criterio e a nostro avviso è una buona procedura; il terzo pilastro è quello dell’integrazione, nel quale mancano assolutamente le risorse necessarie per aiutare le persone che hanno ottenuto un permesso di soggiorno per motivo d’asilo a rifarsi una vita, perché manca comunque un investimento iniziale per consentire a queste persone di andare con le proprie gambe. Anche qui in Puglia voi lo vedete ci sono tanti ragazzi che hanno la protezione internazionale che vivono in condizioni di degrado, che vengono sfruttato specialmente nell’agricoltura stagionale e che stentano a rifarsi una vita. Questo perché non è stato fatto sufficientemente un investimento iniziale per cui poi alla fine questi ragazzi si trovano a sopravvivere con i mezzi di cui dispongono.
Nel suo libro l’autrice racconta le storie dei migranti, uomini-donne-bambini, andati via dal loro Paese per sfuggire a guerre e persecuzioni. Un modo per far conoscere verità tenute nascoste, per dare voce a quanti tra mille difficoltà e violenze sono riusciti ad arrivare in Italia.
Laura Boldrini: Ho voluto scrivere il libro anche perché pensavo che fosse doveroso restituire questo patrimonio di storia all’opinione pubblica e proprio per fare chiarezza su un argomento sui si è fatta una pura mistificazione. Persone, spesso vittime di regimi e di guerre, che arrivate in Italia diventavano una minaccia nell’immaginario delle persone, una minaccia per la sicurezza nazionale. Ho pensato di voler dare la versione di questo fenomeno dal punto di vista di chi è arrivata negli anni.
E a rendere più suggestive e toccanti le storie dei migranti è stato Roberto Galano, delTeatro dei Limoni, che ha letto alcuni bratti tratti dal libro. Ma la serata ha riservato anche un’amara riflessione sulla condizione delle donne in fuga dalla paura. Le più fragili, le più indifese.
Laura Boldrini: Le donne sono sicuramente quelle che pagano il prezzo più alto, perché pagano, molte di loro hanno pagato un pedaggio sessuale. Spesso nei casi di ragazze molto giovani neanche maggiorenni. Ora io ho pensato che c’è troppo silenzio su questo fenomeno, sul fatto delle violenze a danno delle donne che tentano di trovare un posto sicuro dove vivere, dove cercare protezione. E con questa dedica mi auguro di sollevare un po’ attenzione su questo fenomeno nel quale non ci sono studi, non ci sono ricerche, non ci sono dati ufficiali. E’ come se tutto venisse oscurato perché non è interesse di nessuno.
Tra gli ospiti che hanno dialogato con l’autrice, anche Elena Gentile, assessore al Welfare della Regione Puglia, che parlando di immigrazione ha ricordato il Forum ‘Mare Aperto’, l’iniziativa promossa nel luglio del 2005 da Nichi Vendola come primo atto alla guida del Governo Pugliese.
Elena Gentile: E’ stata per un pezzo della Puglia, per un pezzo della società pugliese il momento in cui per davvero si cominciava a pensare che anche da un’esperienza di governo di periferia si potessero creare le condizioni non per cambiare le cose o cambiare il mondo, sarebbe stato troppo bello.Ma per disseminare anche in maniera silenziosa il tema della cultura delle differenze e del rispetto delle persone.
Tante, dunque, le persone che hanno affollato la Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte di Foggia, riunite dall’iniziativa culturale lanciata da FrontieraTv che vuole essere un primo passo, un primo seme verso altri appuntamenti tesi a favorire una maggiore attenzione verso il mondo dei migranti e dell’intercultura.