Viaggio fra la comunità bulgara, polacca, eritrea e del Sud America
Foto, poesie, canzoni, balli, abiti tradizionali, piatti tipici. Il mondo sbirciato in tutte le sue forme, in tutte le sue diversità. Quelle che uniscono, che creano ‘ponti’ di pace. Se ci si avvicina senza pregiudizi, senza paura, ma con la voglia di condividere e apprezzare. Alla‘Giornata Interetnica’ hanno partecipato tanti popoli, tante nazioni. Ed ora proviamo a farveli conoscere un po’
Si parte da Helen, dell’Eritrea, che racconta le bellezze naturali ed artigianali del suo Paese.
Salutiamo l’Africa e ci spostiamo in Europa. La comunità polacca è una delle più numerose della provincia di Foggia e, soprattutto, è sempre presente alla ‘Giornata Interetnica’ con uno stand cha racconta la storia di questo Paese.
Pok è la volta del Sud America. Incontriamo Juliex. Viene da Cuba. E’ in Italia da 4 anni. Si è sposata, ha avuto una bambina. Ma non riesce ancora a trovare un lavoro che le dia stabilità. Le abbiamo chiesto a che punto è secondo lei il processo di integrazione dei cittadini migranti nella nostra città. E
Juliex ha detto che la situazione “sta migliorando la situazione”.
Lo stand offre ‘asilo’ a diversi Paesi del Sud America. Piccole comunità che si stanno affacciando nel nostro territorio e che hanno trovato nella ‘Giornata Interetnica’ l’occasione per presentarsi. Come il Perù, rappresentato da Pérez Atoche Rooney che invita il popolo della Capitanata a visitare gli scenari naturali del Sud America.
Poi si torna in Europa. In Bulgaria, il Paese delle Rose. Ci accoglie Aneliya. Vive a Foggia da 7 anni. Lavora come badante. Ci presenta il suo stand. La comunità bulgara è molto presente in provincia di Foggia. Gli uomini lavorano in campagna, mentre le donne sono impiegate come colf, badanti, commesse. E quando si incontrano a fine giornata, amano cenare con le pietanze tipiche del loro Paese.
Insomma, ‘girando per il mondo’ è possibile conoscere l’altro, il migrante. E fare tesoro di tutte le ricchezze culturali ed artistiche dei diversi Paesi. Come i saluti finali in tutte le lingue del mondo. Suoni differenti, parole a volte incomprensibili, ma che sanno di fraternità, di pace.