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Sono italiani e donne i ‘nuovi poveri’

    Aumentano le richieste al Microcredito (foto Dipietro)
    Aumen­tano le richi­este al Micro­cre­d­ito (foto Dipietro)

    Siena, 16 aprile 2011 - La per­du­rante crisi eco­nom­ica crea dis­oc­cu­pazione e, con essa, dis­agi sociali anche lad­dove fino ad oggi resiste­vano isole felici. I nuovi poveri sono ital­iani e, soprat­tutto, donne che hanno super­ato, per numero, i migranti. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati del Micro­cre­d­ito di Sol­i­da­ri­età che pre­senta all’assemblea dei soci il bilan­cio 2010 reg­is­trando prestiti ero­gati nel Senese per circa 800mila euro su un com­p­lessivo di un mil­ione e 70mila euro (+18,4% rispetto al 2009) e 596 domande di finanzi­a­mento anal­iz­zate (+25,7% rispetto al 2009). Le donne sono più col­pite dunque e si con­fer­mano uno degli anelli più deboli della soci­età. In molte famiglie la ret­ribuzione del mar­ito non basta più, mag­gior­mente nel caso in cui sia stato licen­zi­ato o in cassa inte­grazione.

     

    Ecco quindi la neces­sità che anche la donna ricorra all’indebitamento per fron­teggiare le spese del menage famil­iare. In propos­ito i soci­ologi definis­cono questo fenom­eno come l’emersione della cat­e­go­ria dei ‘nuovi poveri’, divenuti tali a seguito della per­du­rante crisi eco­nom­ica del Paese, che non riescono più a quadrare i conti della famiglia. Così si ricorre all’indebitamento per pagare gli affitti arretrati, o le utenze, oppure il nec­es­sario per gli studi dei figli come pure per acquistare un’ auto usata di mod­esta cilindrata.

     

    Da ciò emerge l’attualità del Micro­cre­d­ito di Sol­i­da­ri­età, soci­età finanziaria che nasce dalla con­cer­tazione tra il mondo dell’impresa, degli enti locali, reli­giosi e del terzo set­tore. L’idea sorse nel 2005 quando ancora non si avverti­vano i primi sin­tomi della suc­ces­siva crisi finanziaria ed eco­nom­ica: una riprova della lungimi­ranza della comu­nità senese che volle farsi carico – anche per questo aspetto – delle dif­fi­coltà dei soggetti più deboli.
    Il val­ore medio dei prestiti nel 2010 è stato pari a 3.770 euro con­fer­man­dosi sui liv­elli del 2009 per avere risorse per favorire più per­sone. La crisi ha pesan­te­mente col­pito la famiglia, soprat­tutto quella monored­dito. Ben il 35% delle moti­vazioni per la richi­esta di un prestito dipen­dono dalla neces­sità di rimod­u­lare i deb­iti accesi in prece­denti peri­odi, men­tre il 31 % di chi si è riv­olto al Micro­cre­d­ito ha neces­sità per affitti ed utenze, spese mediche o sos­ti­tuzione di una vec­chia auto. Il paga­mento dell’affitto risulta ancora l’esigenza più ricor­rente tra le cause dell’indebitamento. Non man­cano casi di famiglie labo­riose che vogliono avviare pic­cole attiv­ità come mini imp­rese di pulizie o di commercio.

     

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