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Aggiornamento di stato
Di Comunità Marocchina Italia
Un forno solidale in Marocco la pizza offre il pane quotidiano
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CALVAGESE. L'attività affidata a un mediatore culturale tornato in patria. In vendita anche prodotti con ricette italiane
Grazie alla donazione di un hotel in Nordafrica il Gruppo Cronos ha aperto il primo punto vendita destinato a «sfamare» due famiglie

La pizza italiana garantirà il pane quotidiano a due famiglie nordafricane. Solidarietà, intraprendenza e «made in Italy» sono infatti gli ingredienti dell'impasto speciale del Gruppo Cronos di Calvagese della Riviera che ha aperto il suo primo negozio solidale in Marocco. Tutto è iniziato nel modo più semplice con la donazione di due forni e di tre frigoriferi di una ditta di Castiglione che ha appena chiuso un hotel. Il materiale ha consentito a due famiglie di avviare un chiosco-forneria in un quartiere popolare di Kenitra. Qui, accanto al pane arabo, vengono proposti anche prodotti da forno italiani. «Un'operazione a costo zero – sottolinea Lorenzo Moreni, fondatore del sodalizio -. Lo scambio è basato sul baratto: porte e bagni dell'hotel dismesso in cambio di trasporto delle attrezzature in Marocco». Associazione di carattere multiprofessionale e multiculturale, Cronos da quindici anni si occupa di educazione e formazione in ambito etnoclinico e multiculturale. «L'idea di fondo del nostro impegno – sottolinea Moreni – è di contribuire con le nostre azioni educative e formative alla realizzazione di una comunità delle differenze centrata sulla relazione». ACCANTO alle pubblicazioni, ricerche e videonarrazioni, ai viaggi di mediazione e formazione rivolti a persone interessate a sviluppare una pratica politica dello stare insieme tra soggetti di culture differenti, Cronos ha in programma per il Marocco altre due iniziative: l'apertura di un forno per il pane in una ex bidonville e un corso di formazione rivolto a quelle donne che, per un paio di dirham (venti centesimi di euro), scambiano qualche ora di servizio domestico, con l'obiettivo che si organizzino in cooperativa. «Oggi il Marocco, per la sua stabilità sociale e politica, è una terra ambìta – osserva Maria Grazia Soldati, presidente del Gruppo Cronos – e attira diverse realtà industriali italiane per sviluppare i propri investimenti. Con le nostre piccole azioni vogliamo marcare la differenza». REGISTRATA COME «Cronos Marocc» in tredici città marocchine, da Casablanca a Essaouira a Kenitra a Fez, solo per citarne alcune, l'associazione è riconosciuta ufficialmente dal governo come associazione internazionale che può svolgere la propria attività educativa e sociale su tutto il territorio nazionale. Presidente della filiale marocchina è Mohammed Berdaddouch. «Dopo un'esperienza di 21 anni in Italia come mediatore culturale e assistente socioassistenziale – osserva – ho capito che la mia esperienza doveva tenere conto anche del futuro dei miei figli. Per queste ragioni, mia moglie ed io abbiamo deciso di tornare con la famiglia, moglie e quattro figli, nella nostra terra. Oggi vivo muovendomi tra due sponde del Mediterraneo col desiderio di portare e sfruttare l'esperienza professionale e umana che ho maturato nella mia seconda patria, l'Italia».

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